giovedì 7 febbraio 2008

VERSO LE ELEZIONI ANTICIPATE


di Matteo Zingarelli
(coordinatore cittadino SD)
Come è noto ormai a tutti, il Presidente Marini, non è riuscito nel suo intento di ricomporre una maggioranza utile all’approvazione di una nuova legge elettorale in grado di garantire maggiore stabilità ai governi futuri.
Nello stesso tempo è emersa, da qualche giorno a questa parte, la volontà espressa da Walter Veltroni, leader del Partito Democratico, di condurre una campagna elettorale “solitaria” per le prossime politiche che dovrebbero svolgersi entro il mese di aprile, seppur ricorrendo ai ripari da un eventuale conseguenza negativa mediatica e da ulteriori divisioni interne al PD.
Il nuovo soggetto politico guidato da Veltroni infatti, si prefigge l’obiettivo della costruzione di un programma di governo, accettando alleanze solo con quei partiti che accettano integralmente questo documento programmatico, imponendo linee e condotte. Proprio per queste ragioni, non va assolutamente sottovalutata l’opposizione interna che il segretario del più grande partito del centro-sinistra ha registrato da parte di Massimo D’Alema, Piero Fassino e Rosy Bindi, perplessi su questo tipo di imposizione agli alleati e su un modo di fare che risulta essere tutt’altro che a vocazione maggioritaria.
A tal proposito risulta più che condivisibile la posizione emersa nel documento approvato dalla direzione nazionale della Sinistra Democratica, che chiede alle altre forze della sinistra di valutare l’ipotesi di un’eventuale alleanza con il Partito Democratico e di non essere precipitosi nel rilanciare nomi di leader e di eventuali candidati alla presidenza del Consiglio dei Ministri, che danno già per scontata la corsa solitaria della stessa Sinistra Arcobaleno.
Non dobbiamo dimenticare infatti che uno dei nostri obiettivi principali è e resta la costruzione di una sinistra nuova ed innovativa, ma soprattutto una sinistra di governo, in grado di costruire, assieme alle forze alleate, un programma alternativo a quello delle destre.
Ovviamente ciò avverrà nel momento in cui il Partito Democratico si renderà disponibile ad aprire una discussione collegiale e trasparente con la Sinistra per la composizione del programma elettorale di governo.Ma sia chiaro! Se il PD continuerà ad imporre la sua linea dominante, anche sull’elaborazione del documento programmatico, pretendendo da chi cerca alleanze di accettarlo integralmente ad occhi chiusi, allora il Partito a “vocazione maggioritaria” si assumerà la responsabilità storica e politica di aver riconsegnato il Paese ad una destra eversiva, reazionaria e oscurantista. Insomma a Silvio Berlusconi.